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Michele Sanmicheli a Verona

A Verona, il maggior interprete dell'architettura rinascimentale è Michele Sanmicheli, architetto militare ma non solo. Infatti, oltre ad aver progettato una serie di architetture di questo tipo, l'architetto veronese si è occupato anche di due progetti di palazzi: palazzo Bevilacqua e palazzo Canossa, le cui decorazioni interne vengono attribuite a pittori quali Veronese e Battista del Moro. Se il primo rimase incompiuto, come dimostra la posizione della porta al pianterreno, il secondo, invece, venne portato a termine tra il 1530 e il 1537, abbandonando la concezione di palazzo fortezza in favore di una costruzione molto più aperta alla luce e ai giochi di chiaroscuro, secondo le esigenze dei committenti.

Verona. Palazzo Canossa

Verona. Palazzo Canossa

Sulla riva sinistra dell'Adige, sorge, invece, palazzo Pompei, sempre attribuito al Sanmicheli, visitabile anche internamente dal momento che esso ospita il Museo Civico di Storia Naturale: commissionato dalla famiglia Lavezzola, si caratterizza per la presenza di una facciata semplice, ma elegante, strutturata su due livelli, tanto compatto il primo, caratterizzato dalla presenza del bugnato, quanto leggero il secondo, esattamente secondo uno schema comune ai due edifici precedentemente citati.

Sanmicheli si occupò anche di architettura ecclesiastica, realizzando la splendida Cappella Pellegrini, collocata a destra del presbiterio nella chiesa gotico-rinascimentale di San Bernardino. Quasi un tesoro sconosciuto nella splendida città di Verona, la cappella trae forte ispirazione dal Pantheon romano: commissionata all'architetto da Margherita Pellegrini per la morte del figlio, entrando ci si ritrova proiettati in uno spazio mistico, in un luogo fuori dallo spazio e dal tempo.